Focus ASviS, smartphone a scuola: divieto assoluto o integrazione controllata?

Si riporta di seguito il testo integrale di Sofia Petrarca della Redazione ASviS – Comitato Scientifico diretto dal prof. Enrico Giovannini – apparso sul sito ASviS di venerdì 13 settembre 2024.

Con l’inizio delle lezioni, si è riproposto il dibattito sull’uso dei cellulari nelle scuole che sempre più assume un ruolo centrale nell’ambito dell’educazione, in quanto questi dispositivi si sono progressivamente integrati nella vita quotidiana degli studenti. Da strumenti per la comunicazione sono diventati potenti mezzi di accesso all’informazione, di interazione sociale e di apprendimento. Tuttavia, proprio questa loro pervasività solleva preoccupazioni tra gli insegnanti, che vedono nei cellulari una fonte costante di distrazione, oltre che un possibile veicolo di cyberbullismo e altri rischi legati all’uso improprio della tecnologia. A livello internazionale, il dibattito è acceso, e le misure assunte da Stati, distretti o scuole che limitano o vietano l’uso dei cellulari è in aumento.

Il caso degli Usa: una stretta in arrivo?
La governatrice di New York, Kathy Hochul, ha recentemente annunciato un disegno di legge che verrà introdotto nella sessione legislativa del 2025 per vietare gli smartphone nelle scuole. Hochul ha citato i rischi legati all’uso eccessivo della tecnologia e dei social media tra i giovani, come l’isolamento sociale e la diminuzione delle interazioni umane. “Ho visto questi algoritmi avvincenti attrarre i giovani, catturarli letteralmente e renderli prigionieri in uno spazio in cui sono tagliati fuori dai rapporti umani, dall’interazione sociale e dalle normali attività in classe”, ha affermato. Questo disegno di legge si inserirebbe in un contesto più ampio, in cui si discute anche la necessità di regolamentare le piattaforme social per proteggere la privacy e il benessere mentale dei minori. Le iniziative includono la legge “Stop addictive feeds exploitation (Safe) for kids“, che limita l’uso di feed algoritmici per i giovani utenti, e dà ai genitori maggiori controlli.

L’Unione europea: verso un divieto più diffuso
Anche in Europa, il tema è altrettanto rilevante. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha evidenziato i rischi legati all’eccessivo tempo passato davanti allo schermo durante l’infanzia e l’adolescenza, sottolineando la necessità di proteggere lo sviluppo cerebrale e la salute mentale dei giovani. “I primi anni di vita e l’adolescenza sono cruciali per lo sviluppo del cervello e della personalità, ma sono anche momenti di vulnerabilità ai danni dei social media e dell’eccessivo tempo trascorso sullo schermo”, ha scritto.

Alcune scuole, come la Bogaerts International School vicino a Bruxelles, hanno già preso misure drastiche: gli studenti lasciano i loro telefoni negli armadietti all’inizio della giornata. Altre scuole in Belgio, Francia e Paesi Bassi stanno seguendo questo esempio, vietando gli smartphone almeno durante i primi anni dell’istruzione secondaria.

I dati: insegnanti contrari, adolescenti connessi
Un sondaggio del Pew Research Center condotto nel 2023 ha rilevato che il 33% degli insegnanti degli Stati Uniti è particolarmente propenso a considerare i cellulari come un grosso problema per la concentrazione degli studenti. Nello specifico:

  • Docenti delle superiori: 72%
  • Docenti delle scuole medie: 33%
  • Docenti delle elementari: 6%

Molte scuole e distretti scolastici hanno cercato di risolvere il problema implementando regole specifiche sull’uso dei cellulari. Tra queste, alcune delle misure adottate includono l’obbligo per gli studenti di spegnere i telefoni durante le lezioni o di consegnarli al personale scolastico per tutta la durata della giornata. Tuttavia, il 30% degli insegnanti in queste scuole ammette che far rispettare tali politiche è molto difficile.

D’altro canto, invece, gli adolescenti tendono a considerare gli smartphone più come un aspetto positivo che negativo nella loro vita in generale. Sette adolescenti su dieci di età compresa tra 13 e 17 anni affermano infatti che ci sono generalmente più benefici che danni per le persone della loro età che usano gli smartphone, mentre tre su dieci affermano il contrario. E il 45% degli adolescenti ritiene che gli smartphone rendano più facile per le persone della loro età avere successo a scuola, rispetto al 23% che afferma che lo rendono più difficile. Un altro 30% afferma che gli smartphone non influenzano il successo degli adolescenti a scuola.

Vantaggi e svantaggi
Gli svantaggi dell’uso degli smartphone in classe sono ben noti: uno dei principali è la distrazione che possono causare. Social media, giochi e messaggistica possono distogliere l’attenzione dalle attività educative, riducendo la concentrazione e la produttività. Inoltre, l’uso prolungato degli smartphone può influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo dei giovani, rallentando il loro tempo di concentrazione e compromettendo le loro capacità di attenzione. Per questo molti insegnanti invocano un divieto o una forte regolamentazione dei dispositivi mobili in classe.

A ciò si aggiungono le implicazioni sulla salute fisica e mentale: l’uso prolungato degli smartphone può causare affaticamento degli occhi, cattiva postura e disturbi del sonno, mentre un crescente numero di studi collega l’uso eccessivo dei social media a un deterioramento della salute mentale degli adolescenti. Ad esempio, una revisione sistematica del 2023 di 50 articoli di ricerca pubblicati sulla rivista Bmc Psychology ha scoperto che il tempo trascorso davanti allo schermo era associato a problemi di benessere mentale degli adolescenti e che i social media erano collegati a un rischio maggiore di depressione nelle ragazze. “Gli adolescenti sono particolarmente sensibili alle opportunità e ai rischi delle nuove tecnologie. Lo sviluppo di circuiti cerebrali socio-affettivi può aumentare la sensibilità alle informazioni sociali, l’impulsività verso le ricompense, così come la preoccupazione per la valutazione dei pari.”

Il cyberbullismo poi rappresenta un’altra preoccupazione significativa: l’anonimato e la rapidità con cui si possono diffondere messaggi o immagini offensive possono aggravare il problema, creando un ambiente scolastico ostile. Anche l’integrità accademica può essere compromessa, poiché l’accesso a Internet durante gli esami facilita l’imbroglio.

I problemi di privacy sono un’ulteriore questione: con la possibilità di registrare foto e video, i cellulari possono invadere la privacy di studenti e insegnanti, potenzialmente causando situazioni spiacevoli e problemi legali.

Tuttavia, non mancano i vantaggi: uno dei principali dell’integrazione dei cellulari è la migliore comunicazione. I divieti possono aiutare a proteggere l’attenzione in classe, ma gli esperti consigliano di tenere a mente il senso di connessione degli studenti. Alcuni studiosi di Harvard propongono di integrare la tecnologia nell’insegnamento piuttosto che opporvisi, soprattutto perché molti studenti stanno ancora affrontando le conseguenze delle interruzioni causate dalla pandemia. Durante il lockdown, i giovani avevano il controllo sull’uso dei loro telefoni anche durante le lezioni, ma ora si trovano in scuole che cercano di limitarne l’uso, creando una disconnessione con la loro principale fonte di contatto sociale.

“Capisco come i telefoni possano avere un effetto dannoso sulla persona vittima di bullismo e sulla sua salute mentale. Ma, parlando di salute mentale, possono fornire una buona connessione sociale. Se stai attraversando un momento difficile per qualcosa, allora dovresti avere il diritto di parlarne con qualcuno”, ha detto Lexi, una ragazza di 16 anni, intervistata dalla Bbc.

Con i cellulari poi, gli studenti possono collaborare facilmente con i loro compagni e insegnanti, tramite chat di gruppo o piattaforme di videoconferenza e questo apre un intero nuovo spettro di possibilità per discussioni, progetti ed esperienze di classe virtuale. Con app per ogni materia, gli studenti possono rafforzare l’apprendimento in classe con esercizi e tutorial interattivi e possono avere accesso immediato alle informazioni. Le biblioteche online, infatti, offrono agli studenti l’accesso a un’ampia gamma di libri, articoli e pubblicazioni accademiche. Ciò non solo può ampliare le loro conoscenze, ma promuove anche la ricerca indipendente e le capacità di pensiero critico.

Gli smartphone possono essere utilizzati anche per integrare i metodi di insegnamento tradizionali, fornendo contenuti multimediali come video e podcast e gli insegnanti possono creare esperienze di apprendimento interattive e immersive che catturano l’attenzione e l’interesse degli studenti. Ad esempio, la gamification didattica consiste nell’uso di elementi tipici del gioco, del videogioco e del game design nel contesto scolastico e si basa sul principio che il gioco sia una forma di apprendimento naturale e divertente, in grado di aiutare gli esseri umani nei processi di memorizzazione. Un esempio è Renovatio Quest, un progetto ideato da Enea Montoli, insegnante di matematica e fisica in un liceo di Milano. Questo progetto utilizza i videogiochi come strumento educativo, integrando il divertimento del gioco con una narrazione coinvolgente per motivare gli studenti a risolvere esercizi e problemi di matematica e fisica in modo alternativo e complementare ai metodi tradizionali.

L’integrazione del cellulare consente anche esperienze di apprendimento personalizzate. Gli studenti possono accedere ad app educative che si adattano alle loro esigenze individuali e al ritmo di apprendimento. Questo approccio personalizzato garantisce che gli studenti ricevano il supporto e le risorse di cui hanno bisogno e può essere particolarmente utile per gli studenti con disabilità.

Infine, gli smartphone, potrebbero essere utili anche per gli insegnanti: le aziende di tecnologia educativa stanno promuovendo l’uso dell’intelligenza artificiale nelle scuole per migliorare l’organizzazione didattica insegnando ai docenti come utilizzare l’Ai per risparmiare tempo su compiti critici come la valutazione, la fornitura di feedback e la pianificazione delle lezioni.

Insomma, la sfida per le scuole è trovare un equilibrio che consenta di sfruttare i benefici della tecnologia, mitigando al contempo i suoi potenziali effetti negativi e le soluzioni potrebbero variare a seconda del contesto e delle specifiche esigenze di studenti e insegnanti.